

TPD: Cos'è e cosa prevede
Negli ultimi anni il settore delle sigarette elettroniche ha visto l’introduzione di varie modifiche nella normativa che lo disciplina.
Il testo di riferimento è la TPD (Tabacco Products Directive), una direttiva emanata dall'Unione Europea per fissare determinate regole per la vendita al pubblico di prodotti contenenti nicotina. Di conseguenza la norma interessa non soltanto gli articoli a base di tabacco, ma anche i liquidi per e-cig con una concentrazione più o meno elevata di questa sostanza.
Il codice prevede che i fluidi contenenti nicotina sul mercato debbano avere un formato da 10 ml e che la presenza di questa sostanza non superi i 20 mg per ml. Inoltre viene istituito un apposito registro per la produzione e la vendita di questi articoli.
Il decreto legislativo europeo (2014/40/EU) è stato recepito dai Paesi UE ed è entrato in vigore in Italia a partire dal 20 maggio 2017. I commercianti hanno potuto vendere i prodotti proposti in una confezione che non rispettava le condizioni previste dalla direttiva (ad esempio, i flaconi di grande capienza fino a 100 ml) fino al giorno precedente (19 maggio 2017), a patto che la data di produzione fosse precedente al 20 novembre 2016. I lotti successivi devono invece rispettare la TPD. La norma non interessa gli aromi e gli e-liquid privi di nicotina. Si tratta quindi di una soluzione che incentiva le alternative più salutari al fumo.
Per assicurare elevati livelli di qualità della realizzazione, tutti i prodotti messi in commercio devono essere notificati. Nel caso di articoli di produzione transfrontaliera è l’importatore che effettua le spedizioni a dover completare la procedura. Le aziende non sono obbligate ad attestare al consumatore l’avvenuta dichiarazione, tuttavia alcune hanno pubblicato la certificazione sul proprio sito internet per ragioni di trasparenza, per offrire un servizio migliore e per sottolineare la qualità, la purezza e la sicurezza dell’articolo.
TPD: Cosa deve sapere il consumatore
Il testo della TPD contiene la descrizione e le caratteristiche della sigaretta elettronica, indicata come un dispositivo per svapare. Il funzionamento si basa sull'inalazione di vapore attraverso il drip tip oppure un bocchino, vapore originato dalla nebulizzazione dell’e-liquid quando entra in contatto con la resistenza. I modelli sono ricaricabili (usando cartucce monouso, il tank o contenitori per il liquido di ricarica) oppure usa e getta.
I consumatori devono sapere che il decreto si applica solo alla categoria degli atomizzatori contenenti nicotina, sia perché si tratta di device che utilizzano di base un fluido di questo genere sia perché è il fumatore stesso a decidere di optare per questa soluzione. Infatti questi atomizzatori vengono assimilati ai prodotti con il tabacco.
In ogni caso la norma modifica le abitudini degli utenti perché:
- la produzione home-made dei liquidi è più complicata e si possono acquistare ingredienti in quantità minore rispetto al passato;
- è vietato svapare e-cig contenti nicotina nei presidi ospedalieri, nelle strutture sanitarie, gli IRCSS ginecologici, nelle strutture universitarie ospedaliere e negli IRCSS pediatrici;
- in commercio sono disponibili soltanto cartucce precaricate per riempire il tank e l'atomizzatore usa e getta con una capienza massima di 2 ml. Il divieto per le vendite interessa esclusivamente i fluidi contenenti nicotina. Nel caso di modelli commercializzati vuoti oppure esterni non vengono applicati limiti per quanto riguarda la capacità di contenuto, tuttavia questi devono integrare una modalità di ricarica anti-sgocciolamento. Adottare un sistema di sicurezza con una chiusura apposita permette anche di evitare che i bambini entrino in contatto con il liquido;
- i clienti che dall'Italia acquistano online i liquidi e i prodotti per svapare possono effettuare la transazione soltanto su siti italiani;
- per garantire un superiore livello di sicurezza tutte le aziende devono comunicare al Ministero dell’Economia, usando un apposito canale telematico, qualunque modifica nella formulazione dei liquidi;
- tutti i prodotti devono avere certificazioni di qualità emesse da laboratori che abbiano ricevuto l’autorizzazione a operare dall'Istituto Superiore di Sanità;
- le aziende devono fornire le informazioni riguardanti il volume delle vendite (ripartendo i dati complessivi per articolo e marca) e le statistiche riguardanti le abitudini dei consumatori, suddividendoli in categorie. Tra queste si ricordano i non fumatori e i giovani. Per legge le aziende devono fornire anche dati riguardanti le indagini di mercato svolte, i canali utilizzati per la vendita dei prodotti e i metodi di pagamento adottati dagli utenti. Si ricorda che deve essere presente anche la traduzione inglese di tutti i documenti;
- sulle confezioni non vengono più riprodotte immagini di cibi e frutta, come invece avveniva in passato per comunicare in maniera semplice e immediata l’aroma e il gusto del fluido. Ora si usa il colore;
- per tutelare i diritti del consumatore sulle confezioni vengono riportate avvertenze riguardanti le conseguenze nocive sulla salute del consumo di fluidi dove sono presenti quantità di nicotina. È inoltre responsabilità dell’operatore fare in modo che gli avvertimenti siano simili a quelli adottati sui pacchetti di sigarette in numerosi Paesi del mondo;
- le aziende devono notificare alla Commissione Europea con un preavviso di 6 mesi le specifiche e le caratteristiche di ogni prodotto hardware da commercializzare, sia le sigarette elettroniche complete e le pod mod (come il Nautilus Mini) che le singole componenti. È un metodo per dare ai consumatori una maggiore garanzia per la salute e verificare la conformità degli articoli;
- le regole vietano l’acquisto da parte di utenti minorenni di articoli e mod a base di nicotina. I rivenditori sono sanzionati pecuniariamente e l’esercizio commerciale può essere chiuso. Invece non è previsto un esplicito divieto per quanto riguarda i kit, le singole componenti (coil di ricambio, aromi, batterie) e prodotti correlati;
- viene applicato anche per le sigarette elettroniche, gli e-liquid e tutti gli accessori il divieto di pubblicità diretta e indiretta per i tabacchi. Di conseguenza anche i negozi di atomizzatori non possono adottare strategie di promozione pubblicitaria.
In definitiva, la TPD ha modificato le abitudini dei fumatori che adottavano la modalità di svapo e soltanto nel caso in cui, prima del 20 maggio 2017, utilizzavano flaconi più grandi di 10 ml. Anche le basi neutre vengono commercializzate esclusivamente in contenitori la cui capienza non superi questo formato. Viene fissato un valore limite (20 mg/ml) per quanto riguarda la concentrazione di nicotina. Infine in Italia sugli e-liquid con nicotina viene applicata la tassa per i monopoli, come avviene per i tabacchi. L’importo è pari a 3,85 euro ogni 10 ml.
TPD: Le novità
A partire dal 2019 sono previste nuove disposizioni per quanto riguarda la produzione e la vendita delle sigarette elettroniche e i prodotti correlati.
Il decreto legge 119/2018 introduce la tassa differenziata per le cartucce che viene compresa all’interno del prezzo di acquisto. Nello specifico è:
- 0,08006 euro per ml per i liquidi contenenti nicotina. Così, nel caso di un flacone da 10 ml si applica un’imposta di 80 centesimi;
- 0,040032 euro per ml per le basi neutre miscelate pronte all'uso e per gli e-liquid privi di nicotina. Quindi si ha una tassa rispettivamente di 4 euro per i flaconi da 100 ml e di 40 centesimi per le cartucce da 10 ml.
In definitiva, le tasse sono state ridotte fino al 90% rispetto all'anno precedente. Al tempo stesso, mentre fino al 2018 sui siti internet si potevano commercializzare soltanto gli aromi e gli atomizzatori, ora le sigarette elettroniche in kit precaricati e i mod possono essere venduti anche negli e-shop.
Per assicurare una maggiore sicurezza è previsto quanto segue:
- l’imballaggio per la spedizione deve essere a norma e adatto a un contenuto fragile perché i flaconi sono di vetro;
- tutti gli e-shop devono integrare un filtro di accesso (per impedire che i minori di 18 anni possano visitare il sito) e avere un deposito fiscale;
- devono essere autorizzati dall'ADM.
Gli effetti sulla vendita online sono che:
- negli e-shop ora si trovano tutti i liquidi premiscelati (contenenti nicotina o privi di questa sostanza), gli aromi concentrati, gli additivi e i fluidi di base, come glicole propilenico;
- la capacità massima del flacone commercializzato deve essere sempre pari a 10 ml;
- l’acquisto può avvenire solo presso soggetti con deposito fiscale e autorizzati dai Monopoli. Inoltre la vendita deve verificarsi sul territorio nazionale. Si può fare riferimento anche a un operatore internazionale o importatori, ma soltanto nel caso in cui l’Italia abbia stretto un accordo con il Paese estero di provenienza. Per questo motivo rimangono diversi dubbi su quali siano le soluzioni da mettere in pratica in caso di un’uscita No Deal del Regno Unito dall'UE.
Sempre per ragioni di sicurezza, tutti gli e-liquid presenti sul mercato devono essere a norma della TPD e notificati.
In caso contrario i distributori e i commercianti possono essere imputati di contrabbando oppure essere sanzionati con il ritiro dell’autorizzazione AAMS, la chiusura dell’esercizio o la decadenza del deposito fiscale. Infatti si è deciso di effettuare il passaggio del controllo della filiera di distribuzione e produzione ai monopoli di Stato.
Rimane quindi il divieto alla vendita di prodotti non conformi alle regole oggetto del TPD.