Come funziona la sigaretta elettronica
  1. Come funziona la sigaretta elettronica
  2. I componenti della sigaretta elettronica
  3. Come si svapa?

I fattori che hanno garantito il successo delle sigarette elettroniche riguardano sia il funzionamento e l’alto grado di personalizzazione del “sapore” del fumo, sia la possibilità di combattere, non cambiando abitudini dal punto di vista della gestualità e della sensazione generale, la dipendenza dal tabagismo e dalla nicotina.

Ecco alcune informazioni su come funzionano le sigarette elettroniche e sui suoi componenti.
 

Come funziona la sigaretta elettronica

Molti si chiedono quale sia il funzionamento di un dispositivo per lo svapo.

Il processo base per tutte le e-cig è questo:

  • all'interno del dispositivo elettronico si sviluppa energia
  • l'energia riscalda una resistenza che permette anche al liquido di riscaldarsi
  • quando il liquido si scalda produce vapore, che è quello che viene inalato.
     

I componenti della sigaretta elettronica

Ogni singola sigaretta elettronica è il risultato di un assemblaggio di più parti, spesso prodotte da aziende diverse, vendute sia singolarmente che in appositi kit da montare dotati anche di accessori necessari al funzionamento, come il caricabatterie e alcuni ricambi.

La classica e-cig è composta da molti pezzi singoli:

  • il drip tip;
  • il tank o atomizzatore;
  • la resistenza (o coil)
  • la batteria (ricaricabile);
  • il display (se presente nel modello).
 
Componenti sigaretta elettronica​​​​​​​
 

Le parti principali sono 3: l'atomizzatore, la batteria e il filtro.

Discorso a parte meritano, però, anche i liquidi


Atomizzatore

L’atomizzatore, noto anche con il nome inglese di Personal Vaper (PV), è il vero e proprio nucleo della sigaretta elettronica, è alimentato dalla batteria ed è dotato di una resistenza che riscaldandosi vaporizza l’aroma liquido. Il compito dell’atomizzatore dunque, è quello di trasformare in vapore il liquido presente nel filtro e la scelta di questo elemento dipende da molti fattori.

 

Innanzitutto esistono tanti modelli di atomizzatore che è possibile utilizzare, ognuno identificabile con un numero o codice: 510, 801, 901 e molti altri. Ognuno di questi modelli può essere montato su qualsiasi batteria, dato che tutte hanno lo stesso attacco.

C’è da sapere poi, che le case produttrici, hanno dotato gli stessi modelli di atomizzatore di resistenze diverse, più o meno potenti: low resistence, normal resistence, high resistence. A seconda del grado di resistenza di questi atomizzatori avremo minore o maggiore quantità di vapore a fronte di, rispettivamente, maggiore o minore durata di vita dell’atomizzatore stesso. La scelta di questo elemento della propria sigaretta elettronica è molto importante perché in base al modello gli aromi vengono valorizzati in modo diverso fornendo delle percezioni e delle sensazioni differenti.

Il mercato offre diverse categorie di atomizzatori, ma le principali e più diffuse sono due:

  • atomizzatore Tank (con testina fissa o intercambiabile);
  • cleromizzatore.
 

L’atomizzatore Tank è stata una vera e propria rivoluzione nel mondo delle e-cig, poiché ha permesso di vaporizzare il liquido in modo diretto senza che venisse impregnata una spugnetta posta tutt'intorno alla resistenza come accadeva in precedenza. Ciò ha permesso ai fumatori di avere sempre sotto controllo il livello del liquido all'interno della sigaretta.
 

Il cleromizzatore, a differenza del modello Tank, è dotato di piccole cordicelle a stretto contatto con la resistenza e contemporaneamente immerse nell’aroma liquido. Ciò consente di mantenere il vapore più caldo e di offrire un hit (colpo in gola, ossia la percezione in gola del vapore inalato) migliore al fumatore rispetto al classico atomizzatore. Tuttavia il liquido consumato sarà maggiore.
 

Batterie

La batteria delle e-cig è al litio e garantisce il funzionamento dell’atomizzatore, cui è legato in maniera nativa dallo stesso sistema di aggancio oppure, in mancanza di questo, da un adattatore.

La batteria rappresenta l’elemento che più di ogni altro influisce sul design del dispositivo e, così come in altri dispositivi elettronici, anche quella delle sigarette elettroniche può durare più o meno, a seconda del modello.

In base ai milliampere (mAh) delle batterie disponibili sul mercato infatti, una e-cig dura di più o di meno e si ricarica in maggior o minor tempo. Maggiore sarà il valore dei milliampere, maggiore autonomia avrà la sigaretta elettronica, ma necessiterà di più tempo per la ricarica, e viceversa.
 

La batteria può essere attivata da un pulsante o, in modo automatico, dalla semplice inalazione del fumatore. Per quanto riguarda la prima modalità, essa consente di stabilire per quanto tempo dovrà lavorare la resistenza e, di conseguenza, la quantità di fumo da produrre tramite vaporizzazione e, quindi, da inalare. Alcuni modelli di batterie manuali offrono un sistema di sicurezza denominato cut off che consente di “spegnere” la batteria in caso di prolungata pressione del pulsante attivatore in modo che non provochi il surriscaldamento dell’atomizzatore così da eliminare ogni tipo di rischio.

La modalità automatica invece, consente di ottenere un’esperienza più simile a quella della normale sigaretta garantendo maggiore naturalezza e nessun intervento manuale.
Sempre legata all’esperienza di fumo classico tramite sigarette standard, alcune batterie sono dotate di un LED che si accende simulando la combustione del tabacco, effetto molto gradito da numerosi fumatori “elettronici”.
 

Filtro

Il filtro, solitamente di forma cilindrica e di materiale plastico ipoallergenico, presenta due aperture alle estremità: una è collegata all’atomizzatore, l’altra necessaria al fumatore per aspirare.

Il filtro è noto anche come serbatoio poiché contiene l’aroma liquido che viene “spinto” verso l’atomizzatore, ma al contempo è dotato di una camera separata laterale per permettere al vapore di risalire ed essere inalato. Il filtro può essere ricaricato o sostituito integralmente con uno nuovo e carico.

In commercio esiste anche un accessorio che consente di eliminare il filtro: il drip tip. Personalizzato con diversi colori, forme e materiali, il drip tip viene collegato all’atomizzatore, proprio come il filtro, e consente di versare il liquido contenuto direttamente su di esso.
 

I liquidi

Un altro componente essenziale per il funzionamento della sigaretta elettronica è il liquido aromatizzato (e-liquid), il vero fattore novità ogni volta che si cambia aroma e ciò che dà un senso a questo strumento.
 

Il liquido è una soluzione di glicole propilenico, glicerolo vegetale e nicotina, quest’ultima in percentuale variabile o assente.
 

Le prime due sostanze provocano principalmente l’effetto fumo, ma contribuiscono anche (in minima parte rispetto alla nicotina) a rendere l’effetto hit più o meno intenso. Il liquido esiste in commercio sia premiscelato che diviso nelle sue componenti. Il fumatore può acquistare ogni sostanza singolarmente e utilizzarle in base ai propri gusti ed esigenze.
Alla soluzione “base” è possibile aggiungere anche degli aromi alimentari, sempre in forma liquida ed opportunamente miscelati, per ricreare ogni volta nuovi gusti ed emulare, in modo anche piuttosto efficace, l’effetto hit delle normali sigarette nella laringe.​​​​​​​
 

 

Come si svapa?

Fumare una sigaretta elettronica non è la stessa cosa che fumare una sigaretta classica. Con quest’ultima i tiri per l’inalazione del fumo vanno fatti corti e decisi, mentre con l’e-cig l’inalazione deve avvenire in modo dolce e prolungato, 4 o 5 secondi al massimo.
 

Esistono differenze anche nel fumare un modello di sigaretta elettronica dotata di batteria automatica e uno con batteria manuale.

Per conoscere tutte le giuste pratiche e tutti i trucchi per usare la tua nuova sigaretta elettronica, leggi l'articolo su come svapare.
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