Sigaretta elettronica acqua nei polmoni
  1. Una questione scientifica
  2. E-cig e acqua nei polmoni: errata convinzione
  3. Ancora dubbi?

 

    La sigaretta elettronica ha avuto un grande successo sul mercato mondiale e, soprattutto negli ultimi anni, grazie agli studi di settore e alla ricerca, si è assistito allo sviluppo improvviso della tecnologia applicata ai piccoli dispositivi.

    Anche le sigarette elettroniche si sono evolute trasformandosi da dispositivi monouso e dalla forma standardizzata identica a quella delle classiche sigarette, a oggetti dal form factor molto variegato in grado di offrire funzionalità sempre più complesse e in grado di soddisfare tutte le esigenze degli svapatori. 

    Ma più di una volta è emersa la voce che la sigaretta elettronica porta acqua nei polmoni. Cosa c'è di vero?
     

    Una questione scientifica

    Proprio per la loro peculiarità, le sigarette elettroniche sono state in grado di animare un dibattito scientifico caldissimo su numerosi aspetti legati al suo utilizzo e alle conseguenze sulla salute umana.

    Basti pensare che nel 2015, solo 2 anni fa, i numeri erano eclatanti: il valore stimato di questo settore si attestava sui 10 miliardi di dollari, di cui all'incirca la metà fatturati negli Stati Uniti (56%), seguiti dal Regno Unito (12%). Il restante 21% era equamente suddiviso tra Cina, Francia, Germania, Italia e Polonia, ciascuna con una percentuale compresa tra il 3 e il 5%.


    Per quanto riguarda gli aspetti negativi legati all'utilizzo delle e-cig, a causa della mancanza di test e ricerche scientifiche sugli effetti, soprattutto a lungo termine, del vapore prodotto, spesso molti si sentono in diritto di dire la propria su questioni a volte complesse, che dovrebbero essere analizzate e spiegate solo da addetti ai lavori.

    Una di queste supposizioni, circolanti online, ma spesso anche tra amici e parenti, riguarda la “fantomatica” produzione di acqua nei polmoni causata dal vaping.

    In pratica svapare, quindi inalare il vapore prodotto dall’atomizzatore delle e-cig, porterebbe, secondo queste convinzioni, a riempire i polmoni di acqua, creando danni molto gravi alle vie respiratorie e ai polmoni stessi.

    Acqua nei polmoni e parere scientifico​​​​​​​
     

    E-cig e acqua nei polmoni: errata convinzione

    Il parere di medici e scienziati sul fatto che svapare crei acqua nei polmoni è uniforme: si tratta di un'assurdità.

    Questo perché parlare di acqua nei polmoni significherebbe indicare, in modo poco professionale, specifiche condizioni patologiche che vanno sotto il nome di edema polmonare o versamento pleurico, le cui conseguenze possono essere anche molto gravi e che, per questo motivo, sarebbero facilmente identificabili dopo una svapata.
    Cosa che non è mai avvenuta, come dimostra la letteratura medica degli ultimi anni.
     

    Non credere ai falsi miti: ora che sei informato su questo argomento puoi scegliere tranquillamente la tua prima sigaretta elettronica.

     

     

    Qualora ce ne fosse ancora bisogno, l’ipotesi dell’accumulo di acqua nei polmoni causato dal vapore delle e-cigarette viene definitivamente smontata dai seguenti, chiari e specifici, motivi:

    • la nuvola di vapore o fumo prodotta dalle sigarette elettroniche non è esclusivamente vapore acqueo, ma è una sorta di aerosol composto prevalentemente da particelle aero-disperse di glicole e glicerina (il liquido base delle e-cig è composto in quantità variabile da glicole propilenico e glicerina vegetale);
     
    • la percentuale di acqua contenuta nei liquidi vaporizzati dalle sigarette elettroniche è, in media, inferiore al 10% del totale.  Per questo motivo uno svapatore che utilizza per le sue svapate 20 ml di liquido al giorno (si tratta di una considerazione in eccesso) si ritrova a inalare un massimo di 2 ml di acqua e, considerando che l’assimilazione non è mai pari al 100%, il tutto si riduce a circa 0,5 ml: una quantità risibile! Il corpo umano è composto per il 65% da acqua, quindi un uomo dal peso di 70 kg contiene circa 45 litri d’acqua, che “tradotto” in millilitri sarebbero 45,000 ml. Aggiungendo a questa base naturale enorme quel piccolo quantitativo di acqua derivante dall’attività di svapo (0,5 ml), è chiaro che il tutto risulta ininfluente e che gli svapatori possano dormire sonni tranquilli senza pensare a particolari tipi di malattie respiratorie;
     
    • un normale processo svolto da ogni polmone è, ad esempio, lo scambio del vapore acqueo con l’aria presente negli alveoli. Si tratta di una funzione utile e necessaria per mantenere umidificate le superfici alveolari e bilanciare il ricambio idrico. In 24 ore un uomo medio, senza fare attività fisica e solo respirando, perde circa 400 ml di acqua contenuti nel suo corpo. Inalare vapore acqueo significa introdurre nei polmoni acqua allo stato gassoso che, in parte viene assorbito dagli alveoli e in parte riemesso tramite l’espirazione e la tosse. La parte che viene assorbita dagli alveoli entra in circolazione nel sangue e, qualora fosse considerata in eccesso dall'organismo, verrà smaltita o dai reni, o tramite i pori della pelle o dai polmoni stessi. Visto che la dose eventualmente derivante dallo svapo è di minima entità, difficilmente potrà riversarsi nei polmoni sotto forma di acqua creando problemi di respiro, ma verrà assorbita o espulsa tramite gli altri canali.
     

    Ancora dubbi?

    Qualora aveste ancora dei dubbi sulla mancanza di logica dietro la convinzione che le sigarette elettroniche causino l’accumulo di acqua nei polmoni, pensate a cosa può succedere alle persone quando si recano, in cura o per rilassarsi, alle terme o in una spa per un bagno turco o una sauna, oppure quando utilizzano cure via aerosol prescritte dal proprio medico.

    Il principio è lo stesso, e a nessuno risulta che siano stati mai rilevati effetti collaterali per la salute dei polmoni e dell’apparato respiratorio in generale.

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