Resistenze sigaretta elettronica


Cosa sono le coil

Con il termine coil si indica la resistenza della sigaretta elettronica, un elemento fondamentale per il funzionamento dell’e-cig.

Questa è composta da un filo resistivo avvolto in un numero variabile di spire intorno a una wick, a una mesh oppure a del cotone.

Grazie all'energia elettrica fornita dalla batteria del dispositivo le coils si scaldano fino a raggiungere una temperatura tale da nebulizzare il liquido per lo svapo contenuto nel tank o nel serbatoio. Il fluido viene convogliato verso il materiale assorbente secondo il principio di capillarità e quindi sostituito man mano che è trasformato in vapore.

In alcuni casi con il termine coil si indica semplicemente una parte della resistenza, cioè il filo resistivo avvolto in spirali: di fatto il significato letterale di questo termine è “bobine”.

L’importanza di questo elemento aumenta considerevolmente quando si parla di scegliere il modello adatto per il proprio atomizzatore e per rigenerare la testina.

Caratteristiche delle coil

Gli elementi da tenere in considerazione per determinare le caratteristiche di una coil sono:

  • le dimensioni, che cambiano in base alla tipologia di e-cig, alla potenza della batteria e alla tecnica di vaping;
  • i materiali, come khantal, acciaio stainless steel, titanio, Ni200 o Ni80;
  • la quantità di ohm: i modelli con alti ohm (da 0,60 a 2) consumano poco liquido ed erogano poco vapore, ma fanno durare più a lungo la batteria; i modelli con bassi ohm (da 0,12 a 0,30) invece richiedono temperature più elevate, producono più vapore, scaricano prima la batteria e consumano una quantità maggiore di liquido.

Ogni tipo di resistenza ha le spire staccate e si possono avere:

  • single coil
    Possono essere verticali oppure orizzontali a seconda del verso in cui viene inserita nell'atomizzatore l’unica resistenza presente. In genere si tende a usare le vertical coil perché vengono montate di serie nelle testine per atomizzatori non rigenerabili. Consentono di avere una migliore resa aromatica perché l'aria sale dal centro;
  • double coil o dual coil
    Presentano due resistenze singole. Le soluzioni più diffuse sono quelle orizzontali: queste soluzioni consentono di supportare speciali sistemi di svapo perché si raddoppiano i watt necessari per alimentare il dispositivo e si dimezza il valore in ohm della resistenza;
  • quad coil
    Si tratta di una quadrupla resistenza, adatta soltanto a box mod predisposte, dotate di accessori oppure soluzioni create dai modder. Rientra nella categoria delle personal coil.

Mentre una resistenza non rigenerabile è usa e getta e non si può aggiustare una volta usurata, quelle rigenerabili possono essere utilizzate per un tempo molto più lungo. Infatti la prima ha un ciclo vitale che va dalle 3 alle 4 settimane in base alla modalità di vaping adottata e al tipo di liquido, mentre con la seconda si deve sostituire il filo ogni 4 settimane e il cotone ogni 4 giorni se si varia spesso l’e-liquid. In ogni caso la resistenza può durare anche dei mesi.
 

Cosa sono le microcoil

Le microcoil sono coil che presentano spire attaccate, quindi esiste uno spazio infinitesimale tra l’una e l’altra. Anche per questa categoria sono disponibili single coil, dual coil e quad coil.

Le microcoil erano molto popolari e diffuse fino a poco tempo fa perché più facili da realizzare e da utilizzare.

Tuttavia le loro ridotte dimensioni comportavano diverse problematiche:

  • vaporizzavano una quantità inferiore di liquido rispetto alle coil;
  • avevano una resa aromatica più bassa, poiché vaporizzando meno fluido si sprigionava meno aroma;
  • raggiungevano una temperatura molto elevata.

Proprio per questi motivi è bene adottare oggi le microcoil su dispositivi rigenerabili di ridotte dimensioni, come le pod mod, e che al tempo stesso integrino la funzione per il controllo della temperatura.
 

Differenze tra coil e microcoil

Le principali differenze tra coil e microcoil riguardano le dimensioni e il materiale.
 

Dimensioni e forma
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Questo aspetto interessa soprattutto la spaziatura tra le spire.

Nel caso delle microcoil:

  • le spire non sono spaziate e non sono sovrapposte, bensì a contatto l’una con l’altra;
  • si adottano fili con spessori da 1,5 a 3 mm;
  • richiedono di svapare ad alte temperature. Per questo motivo hanno perso terreno in quanto, non solo non è una pratica salutare, ma non fa risaltare appieno l’aroma dei liquidi e il sapore della nicotina. Per far fronte a questo problema spesso i vapers decidono di adottare un filo dal diametro maggiore e avere un più alto numero di spire;
  • hanno una struttura più rigida, permettono di avere migliori prestazioni di svapo con la mesh e con il cotone. Nel primo caso si hanno meno problemi di hotspot, nel secondo la rigenerazione avviene in maniera più facile;
  • presentano una minore superficie vaporizzata, quindi questo metodo non consente di supportare grandi produzioni di vapore. Proprio per questo motivo i consigli degli esperti sono di non fare mai operazioni di dry burn oppure attivazioni a secco quando si ha a che fare con le microcoil. Infatti è più facile che il cotone o la testina si brucino, portando al rilascio di sostanze dannose per l’organismo quando le resistenze sono portate a incandescenza.

Invece, nel caso delle coil:

  • le spire presentano uno spazio maggiore tra l'una e l'altra, di conseguenza risultano essere sovrapposte;
  • in genere i fili resistivi hanno un diametro inferiore a 1 mm;
  • la superficie vaporizzata è più ampia, quindi la produzione di vapore è maggiore di quanto avviene nelle microcoil.
 

Materiali

Un altro aspetto da considerare riguarda il materiale e la qualità del filo: infatti alcuni tipi di bobine sono esclusivamente pensate per le coil oppure per le microcoil.

Nel caso delle microcoil:

  • il titanio e il Ni200 (nichel puro al 99%) non devono mai essere usato: l’utilizzo di questi fili resistivi è esclusivamente in controllo temperatura perché al variare del calore si altera la loro resistività; al tempo stesso la resistenza agli sbalzi termici è estremamente bassa. Le microcoil in titanio oppure in nichel presentano il difetto di una lettura falsata delle resistenze perché le spire sono troppo vicine l’una all'altra. Di conseguenza, anche se impostata, la funzione TC è inefficace. Inoltre le caratteristiche del titanio portano a un effetto molla durante il vaping, mentre il nichel è un materiale troppo morbido e soggetto a deformazioni;
  • l'acciaio inossidabile SS316 e il kanthal invece sono ammessi. Infatti possono essere usati sia in TC sia con il tradizionale metodo di svapo. La bassa resistività di questi materiali li rende adatti alle rigenerazioni per cloud chasing anche nel caso delle microcoil. Tuttavia con i fili resistivi in kanthal si ottengono i risultati di migliore qualità nel caso in cui la coil abbia un valore compreso tra gli 0,30 e i 2 ohm. Quindi le prestazioni sono inferiori se sono inseriti nelle micro coil oppure in resistenze sub-ohm;
  • in genere non si utilizzano bobine clapton per le microcoil. Si tratta di un filo resistivo particolare (uno è avvolto sull'altro), che da il nome a una tipologia di coil.

Per quanto riguarda le coil, invece, si ha una più ampia possibilità di scelta:

  • si possono usare sia materiali più duttili ( ad esempio, il nichel e il titanio) che metalli più resistenti e con bassa resistività, come l'acciaio inox;
  • è possibile impiegare anche bobine particolari.
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