Drip Tip


Questione di componenti

Acquistare una sigaretta elettronica di ottima fattura significa scegliere il perfetto mix tra componenti hardware.

L’e-cigarette, infatti, è composta da più parti:

  • drip tip
  • cartuccia (o filtro o tank)
  • atomizzatore
  • batteria
  • accessori

Sono tutti elementi importantissimi per le prestazioni della sigaretta elettronica. Da un componente o da un altro dipende la resa del vapore, la sua intensità, l’hit (colpo in gola), la sua aromaticità, l’autonomia e via dicendo.

In questo articolo ci soffermeremo sul drip tip, un elemento che potrebbe apparire, tra tutti gli altri, quello meno necessario e con meno incidenza sull’esperienza di svapo, ma così non è.
 

Scegliere un drip tip

Il drip tip è quel “beccuccio” o bocchino attraverso il quale lo svapatore aspira il vapore prodotto dalla resistenza nell'atomizzatore.

Molti, prima di iniziare a utilizzarlo, pensano che sia solo una sorta di “cannuccia” quasi del tutto inutile, oppure che abbia una valenza esclusivamente estetica poiché le aziende si sono impegnate molto per dare ai prodotti prodotti forme attraenti e colori sgargianti, o ancora pensano che si possa svapare anche senza drip tip.

In realtà il drip tip ha una notevole incidenza sullo svapo e, in particolare, sul rendimento degli atomizzatori, il “cuore” della sigaretta elettronica, collegati direttamente alle batterie nei box.


Sul mercato esistono drip tip diversi per dimensioni, forma e materiale: si trovano piatti, tondi, in alluminio, ceramica, ABS, acciaio, pyrex, delrin, carbonio, celluloide, legno, pietra, porcellana, vetro o materiali plastici.

Chi acquista un drip tip, quindi, deve valutare diverse cose: forma, estetica, sensazione di comodità tra le labbra, colore e materiale.

La forma e il materiale con cui il drip tip è realizzato sono determinanti per la quantità di condensa che si forma durate lo svapo.

Importanti per altri aspetti sono la dimensione del foro di tiraggio e le dimensioni generali del drip tip. Un foro di tiraggio piccolo può dare (a volte impercettibilmente) di più in fatto di resa aromatica, ma allo stesso tempo avrà il difetto di formare dentro di sé più condensa. Un drip tip corto, offrendo meno “corsa” al vapore, garantirà una temperatura di quest’ultimo maggiore rispetto a quanto farebbe un drip tip classico.


​​​​​​​In base alla tipologia di tiro, inoltre, ci sono drip tip più o meno adatti:

  • per un tiro di guancia è consigliabile un drip tip con foro dell'aria abbastanza ridotto (2-3 mm) rispetto a quelli per tiro di polmone, con un attacco 510;
  • per il tiro di polmone, invece, si preferisce un attacco 810, con un foro dell'aria un po' più grande per permettere la fuoriuscita di più vapore.

L'importanza del materiale del drip tip

Quando si acquista un drip tip è essenziale valutare bene il materiale con cui è fatto.

I motivi sono molteplici, dalla resistenza a urti e cadute, alla temperatura che può raggiungere durante le svapate. Tuttavia scegliere il materiale giusto per le proprie esigenze garantisce svapate con risultati molto positivi. Per essere sicuri di scegliere il drip tip fatto con il materiale adatto per le proprie svapate, l’unico modo è provarne il più possibile.

Ecco i materiali più diffusi e alcune dritte.


Metallo

I drip tip in metallo non sono molto apprezzati dal punto di vista di “tenuta” della temperatura.

Essendo il metallo un ottimo conduttore di calore, i drip tip realizzati con questo materiale tendono a scaldarsi se utilizzati al sole o anche durante l’utilizzo stesso della sigaretta elettronica, sebbene siano inizialmente freddi al contatto con le labbra. Il vapore caldo, ovviamente, tende a riscaldarli subito, con un effetto poco gradito per molti svapatori.

Tendono a sporcarsi più facilmente di altri materiali e in alcuni casi anche a macchiarsi. Dal punto di vista estetico, ovviamente, sono molto apprezzati, ma non sempre questa è una chiave decisiva per convincere molti all'acquisto.
 

Plastica

I drip tip in plastica non presentano gli stessi problemi di quelli in metallo, soprattutto quelli relativi al riscaldamento del beccuccio, ma possono caratterizzare in modo negativo la resa aromatica della svapata e riescono a raffreddare meno il vapore rispetto ai drip tip in allumino e acciaio
 

Delrin

In commercio si trovano con facilità anche i drip tip in delrin, una resina acetalica omopolimero a metà strada tra i metalli e le materie plastiche.

È in grado di assicurare un mix unico di rigidità e resistenza molto apprezzato dagli svapatori. Inoltre, ha altri fattori positivi: questo particolare materiale non altera la percezione dell’aroma e non si surriscalda.

 

Ceramica/pietra

Apprezzati da moltissimi svapatori, i drip tip in ceramica/pietra sono caratterizzati da ottime caratteristiche come una fedele restituzione dell’aroma, nessuna alterazione del sapore e, a contatto con le labbra, risultano sempre tiepidi e piacevoli. I

drip tip in ceramica sono i preferiti di chi ama svapare ad alti voltaggi, poiché si tratta di un materiale non conduttore di calore.

L’unica pecca di questo materiale è la sua fragilità: in caso di caduta rischia di danneggiarsi o scheggiarsi molto facilmente.

 

Legno

Molto particolari ed eleganti alla vista sono i drip tip in legno, di solito prodotti artigianalmente e rifiniti nel dettaglio.

I drip tip in legno richiedono però molta cura. Vanno puliti e lasciati asciugare molto spesso per evitare l’alterazione dell’aroma.

 

Resina

Sono ottimi per la gestione del calore. La resina infatti riscalda il vapore e ci sono svapatori che preferiscono il vapore riscaldato. È resistente agli urti, non altera il sapore dell'aroma ma al tatto risulta più rigido di altri materiali simili, come il delrin.

 

Vetro

Come quelli in legno, sono molto eleganti e particolari ma anche molto fragili. Si lavano facilmente e si riscaldano poco.

 

Titanio

I drip tip in titanio sono leggeri, resistenti, atermici e antibatterici.

 

Silicone

Morbidi e dall'isolamento termico ottimo, non alterano l'aroma del liquido della sigaretta elettronica. Essendo morbidi, però, è facile che questi tipi di drip tip si stacchino dalla loro base.​​​​​​​
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Alcuni modelli di drip tip

Al di là del tipo di materiale utilizzato, esistono sul mercato diversi modelli di drip tip.

1) Il drip tip wide bore ha una sezione maggiore e garantisce un elevato transito d’aria. In questo modo viene prodotto tanto vapore a temperature non altissime e si evita che la coil, non potendo usufruire di un buon flusso d’aria, si surriscaldi troppo. Un esempio è il Drip Tip 510 Ultem.

Questa tipologia di drip tip viene proposta inevitabilmente con un diametro maggiore rispetto a quelli classici, visto che debbono garantire comunque un flusso interno standard di vapore con la possibilità, tramite fori laterali e una ghiera girevole esterna, di chiuderli o aprirli anche solo parzialmente. Se le aziende produttrici avessero dovuto ridurne le dimensioni solo per motivi estetici, avrebbero potuto portare alla creazione di strozzature nel flusso d’aria con un deposito maggiore di condensa.


2) I drip tip lavorati internamente sono molto particolari poiché risultano molto originali dal punto di vista interno, con lavorazioni particolari. Possono ad esempio avere una filettatura elicoidale interna che ha il compito di bloccare in modo molto efficace le risalite di condensa, evitando “bevute” durante la svapata. Tutto ciò non va a caratterizzare in modo negativo l’aspirazione di vapore. Provate, di questa tipologia, i Drip Tip ER32 510.
 

3) Un altro tipo di drip tip che ha avuto successo è quello chiuso a chiocciola, dove il flusso d’aria non è diretto tramite un canale longilineo, ma avviene tramite un avvitamento stile “cavatappi”. Classico esempio sono i Drip  Tip Ego Aio.

Il vantaggio, anche qui, è che vi è una totale protezione da risalite di condensa o da potenziali schizzi di liquido provenienti dalla resistenza nell’atomizzatore. Tuttavia, questo tipo è efficiente solo per lo svapo di guancia, caratterizzato da tirate brevi, mentre con sigarette elettroniche adatte a tiri di polmone l’utilizzo è caldamente sconsigliato, poiché tende a “tappare” la svapata rendendola debole e insufficiente. Inoltre, nel caso si provi comunque a svapare con questi dispositivi con aspirazioni molto forti, si rischia di creare decompressioni nel corpo testina con eccessiva infiltrazione di liquido e allagamento della resistenza.
 

4) I drip tip con valvola di immissione aria stanno avendo una grossa diffusione. Questo tipo di bocchino garantisce un doppio vantaggio: l’aria aspirata amplifica la produzione di vapore e contemporaneamente ne abbassano (aspirando aria a temperatura ambiente) la temperatura. Il drip tip con valvola di immissione d’aria è ritenuto utilissimo da moltissimi svapatori, ma allo stesso tempo è consigliabile usarlo con moderazione visto che, se da un lato generano tanto vapore ad una temperatura più fresca, dall’altro (aggiungendo aria) “annacquano” la resa aromatica, rendendo la svapata meno intensa e soddisfacente per chi ama i sapori forti.
​​​​​​​Per questo sono in disuso.

 

Il chubby

Oltre ai drip tip che abbiamo visto fin qui, esistono anche altri tipi di boccagli specifici per il tiro di polmone, chiamati chubby.

Si tratta di particolari drip tip per gli atomizzatori da dripping dalla circonferenza di 22, 24 o 26 mm ideali per chi vuole concentrare una maggiore quantità di vapore all'interno di uno spazio piccolo, sia per assaporare molto di più il gusto del liquido sia per chi vuole divertirsi nella produzione di grandi nuvoloni di vapore.

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