Sigaretta elettronica fai da te
  1. Tutto quello che si può fare "fai da te" nello svapo
  2. Perché preparare i liquidi da soli
  3. Fai da te negli atomizzatori
  4. Rigenerazione degli atomizzatori
  5. Costruire una box elettronica

Tutto quello che si può fare "fai da te" nello svapo

Parlando dello svapo, dire “fai da te” è quasi riduttivo, perché il mondo delle sigarette elettroniche è davvero molto vasto!

Che cosa possiamo fare da soli?
Praticamente di tutto: dai ricambi a e-cig complete.
 

Passare dalle sigarette tradizionali all'uso di quelle elettroniche permette un notevole risparmio: se si pratica il fai da te e si cercano le offerte sui migliori prodotti, il risparmio sul totale annuo è davvero notevole (pensate nel corso di più anni!).

Questa non vuole essere una guida su come fare, ma un modo per dare informazioni e per rispondere alle domande più frequenti su come sia possibile vivere l’esperienza dello svapo.

Solitamente, il primo passo per iniziare il "fai-da-te" è fare i liquidi, la cui preparazione non è difficile: gli aromi concentrati sono tanti, con rese diverse, delle marche più disparate e tempi di maturazione diversi.

Ma procediamo con ordine.
 

Perché preparare i liquidi da soli?

Le risposte possono essere:

  • prezzo contenuto del liquido della sigaretta elettronica
  • ricerca di più soddisfazione
  • passione nel trovare gli ingredienti perfetti per le proprie ricette


I liquidi sono composti da una base di glicerina vegetale e glicole propilenico.

A seconda del tipo di atomizzatore che si usa e dal tipo di svapo che si desidera, si possono cambiare le proporzioni di questi due elementi. La variazione delle percentuali determina la densità di fumo ottenuto, quindi un miglior vapore per il proprio dispositivo.

Se si vogliono nuvoloni di fumo corposi e densi, ci si orienterà su una base con più glicerina. Alcuni atomizzatori, invece, hanno necessità di un liquido più fluido. In questo caso basta aggiungere nel flacone di base neutra dell’acqua demineralizzata per ottenere basi meno dense.

 

La quantità di nicotina in un liquido è molto soggettiva e con i liquidi fai da te è molto più facile regolare le percentuali di nicotina
 

Differenza con i liquidi pronti

liquidi pronti danno la possibilità di avere dei gusti molto gradevoli che difficilmente riuscirete a ricreare da soli. Molto spesso bastano poche gocce di un aroma concentrato al posto di un altro per avere un risultato completamente diverso.

I liquidi già pronti presentano concentrazioni di glicerina, glicole e acqua diverse per farvi svapare nel miglior modo possibile.
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Gli Aromi

La quantità di aromi disponibile sul mercato è veramente vasta: ne esistono di ogni marca con caratteristiche diverse.

La concentrazione di ogni aroma cambia in base al brand, pertanto se decidete di usare il 4% di un aroma, non è detto che questa percentuale sia quella giusta da usare anche con l'aroma di un altro produttore e il medesimo gusto. Alcuni aromi hanno bisogno di una diluizione al 10% e altri anche al 15%.
 

Inoltre, ogni aroma o mix di aromi ha bisogno di un periodo di maturazione che varia sempre a seconda del brand e del sapore. Questo è un passaggio fondamentale per far sì che i vari elementi si mescolino tra loro e abbiano il tempo di "legarsi" l'uno con l'altro.


Ad ogni modo, creare la propria svapo ricetta ideale può essere davvero molto divertente!
 

 

Fai da te negli atomizzatori

Creare un atomizzatore in casa si può fare ma è molto difficile e richiede esperienza e un vero e proprio progetto: si devono calcolare bene le dimensioni della camera di vaporizzazione, trovare dove mettere i fori, procurarsi delle torrette di tipo giusto, e così via.
 

Ogni scelta può portare a progetti molto diversi; basti pensare alla diversità tra un atomizzatore da guancia e uno da polmone, tra quelli con un tank e altri invece privi. Insomma le strade da intraprendere potrebbero essere le più disparate.

Ecig fai da te​​​​​​​
 

Rigenerazione degli atomizzatori

Quello che invece è molto più usuale fare è la rigenerazione degli atomizzatori, che può essere considerata un’arte.

Innanzitutto, bisogna avere un minimo di conoscenza della legge di Ohm, anche se online, ormai, si trovano numerosi tutorial di esperti che parlano di come realizzare le resistenze.

A seconda del tipo di filo resistivo utilizzato e dal suo spessore, in base a quanti Ohm si vogliono raggiungere, si devono effettuare dei calcoli per trovare il numero di spire necessario per formare la propria resistenza.
 

Il diametro della resistenza, il materiale con cui è composto il filo e il numero di spire di cui è composta la coil determinano il tipo di tiro (per esempio un atomizzatore da polmone usa una resistenza più grande di quello da guancia).
 

Per riuscire ad avvolgere le spire si necessita di un attrezzo chiamato coil maker (o MicroJig) che abbia lo spessore adeguato per il diametro della resistenza che si è scelto di usare.

La coil va installata sull’atomizzatore. L’installazione non è difficile, ma ha bisogno di piccoli cacciaviti indispensabili per bloccare la resistenza e le viti cambiano dimensione a seconda del tipo di atomizzatore.
 

Ohm meter

Uno strumento fondamentale per la rigenerazione degli atomizzatori è l’Ohm meter: questo dispositivo permette di misurare il valore della resistenza e controllare la presenza o meno di cortocircuiti.

Una volta installata la resistenza e inserito il cotone, il meter ci restituisce il valore della coil.

Rigenerare l’atomizzatore può essere semplice, ma se fatto nel modo sbagliato può provocare problemi e la rottura dell’atomizzatore.

La durata di una coil e il suo funzionamento è determinato da numerosi fattori: la percentuale di aroma presente nel liquido, il tipo di aroma utilizzato (i tabaccosi deteriorano la coil più in fretta di quelli dolci), la quantità di aria che arriva alla resistenza, il modo di svapare, da come è fatta l’alimentazione dell’atomizzatore, la densità del liquido usato.
 

Fili resistivi

I fili resistivi più utilizzati sono il Khantal A1, l'acciaio SS316L, utilizzato anche a scopo alimentare, o il Ni80.

Queste ultime due tipologie, in special modo il Ni80, vengono utilizzate anche per gli atomizzatori con il controllo della temperatura. Gli attrezzi per rigenerare si possono comprare anche in comodi kit che danno la possibilità di avere tutto il necessario a portata di mano.
 

Gli atomizzatori rigenerabili possono sembrare poco pratici, effettivamente acquistare una testina già pronta e sostituirla quando è il momento è molto più semplice e veloce, ma la resa aromatica di un rigenerabile paragonato a un atomizzatore a testine è ben superiore.
 

Costruire una box elettronica

Ora, ecco la parte più complessa del fai da te: le box mod.

Costruire una box partendo da zero è difficile ma non impossibile.

Innanzitutto, parliamo di costi.
L’occorrente per costruire una box non è costoso, quello che fa aumentare i costi sono gli attrezzi necessari per farlo.

Online si trovano prezzi molto convenienti, tuttavia, se si compra un componente in un sito e uno in un altro, ciò che inciderà sulla vostra spesa saranno i costi di spedizione applicati a ogni acquisto. Pertanto, il consiglio è di acquistare il più possibile dallo stesso negozio.

Poi, un altro aspetto fondamentale è sapere come funzionano le box.
Se si parte con l’idea di costruirne una, ma avete solo usato delle semplici ego e mai una big battery, il tutto diventa molto più difficile, perché alcuni concetti fondamentali per l’utilizzo di una sigaretta elettronica non saranno ben chiari.
 

Cosa occorre per costruire una box

Per generare la scatola si può usare del legno o della plastica, ma anche procurare delle box preconfezionate già disponibili sul mercato che facilitano la realizzazione del progetto.
Tuttavia, se si utilizza, per esempio, del legno, si ha bisogno anche di tutta una serie di attrezzi per tagliarlo e levigarlo, e trattamenti per renderlo bello.

Per chiudere la box servono dei magneti, mentre per accendere il dispositivo uno switch o un pulsante.


Una volta deciso l’involucro, si devono inserire i componenti della sigaretta elettronica e costruire il circuito che può essere di tipo diverso.
Per raggiungere un buon livello di soddisfazione dato dall’utilizzo della box, il circuito deve erogare minimo 12 w e per motivi di sicurezza è meglio scegliere un’alimentazione a batteria unica piuttosto che metterne alcune in serie.


Dentro alla box si inserisce una boccetta nella quale verrà messo il liquido da svapare, all’interno di questa si infila un tubetto di silicone che deve avere un diametro adeguato per essere attaccato nel pin.
Il pin va saldato al connettore. I connettori che si trovano in commercio sono quelli di tipo 510 adattabili alla maggioranza di atomizzatori. Il connettore si inserisce a pressione dentro a una vaschetta che ha l’onere di raccogliere il liquido in eccesso.
 

A tutto questo, vanno aggiunti i cavi in rame che resistono alla quantità di ampere, le batterie adeguate e in buone condizioni, i contatti per le batterie. Una spesa che deve essere inclusa, se già non l’avete, è il caricabatterie.
 

Costruire una bella box non è semplice e il costo dell’home made può variare da una trentina di euro sino ad arrivare a un centinaio. Tuttavia, se questa per voi diventa una passione avrete molte soddisfazioni dal vostro prodotto finito!

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